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Intervista Saxon 2013
Scritto da Somberlain   
Sabato 02 Marzo 2013 11:17

34 anni di carriera non sono uno scherzo, dicevamo nella recensione del loro nuovo disco. E lo ribadiamo anche in questa sede. Pochi sono i gruppi che possono vantare la stessa costanzae la stessa prolificità, ma anche la stessa qualità compositiva dei britannici Saxon, che presentano alle stampe in questi giorni il loro ventesimo disco in studio, dal titolo Sacrifice. Per l'occasione abbiamo avuto il piacere di chiaccherare con Nibbs Carter (bassista della band, nda), che è stato felice di presentarci il nuovo disco.

 

Somberlain: Ciao Nibbs, come va? Puoi presentare il vostro nuovo disco Sacrifice ai nostri lettori?

Nibbs: Ciao. Dunque, abbiamo avuto una pausa di 30 giorni alla fine del tour di Call To Arms, poi abbiamo iniziato a scrivere il materiale per Sacrifice. C’era molta energia quando abbiamo iniziato a comporlo. Credo che il songwriting risulti più aggressivo rispetto al precedente…

S: Sì, Call to arms lo vedevo più permeato di elementi hard rock e a tratti blues…questo lo sento più heavy metal

N: Sono perfettamente d’accordo

S: Perché questo titolo e questa copertina, dai richiami aztechi?

N: Biff un giorno se ne è venuto in studio con questa idea dell’adorazione del dio del sole nelle civiltà precolombiane, e la tematica dei sacrifici umani, da cui la title track. Da qui abbiamo pensato alla copertina.

S: Quanto ci avete impiegato a registrarlo?

N: Abbiamo iniziato a febbraio 2012, abbiamo finito a settembre, e a novembre era pronto il master del disco completo, ma abbiamo aspettato il momento giusto per metterlo sul mercato. Abbiamo iniziato da zero in studio, come se avessimo davanti una tela completamente bianca. Io ho iniziato a lavorarci da casa nel mio studio, abitando in Germania e non in Gran Bretagna come gli altri.

S: Com’è stato lavorare con Andy Sneap?

N: Lo conosco da diverso tempo. In realtà in studio l’ho visto poco, perché io sono stato solo 2 o 3 giorni per registrare il basso con il nostro ingegnere del suono. È una persona simpatica, e ci ha dato qualche consiglio utile, come quello di aumentare le armonizzazioni di chitarre sul disco.

S: Puoi parlarci di Warriors of the road, che vedo come una sorta di tributo ai primi anni della vostra carriera, quando l’argomento “motori” era spesso al centro delle vostre attenzioni? (si vedano Motorcycle Man, Princess of The Night, Freeway Mad…)

N: Sì, dietro la canzone c’è lo stesso spirito di alcune nostre prime canzoni: la velocità, la competizione, e il metal veicolo di tutto questo. Questa canzone inoltre è un omaggio alla formula 1 e al campione Ayrton Senna, un campione molto popolare all’epoca, tragicamente scomparso in un incidente nel ’94 (durante il gran premio di San Marino; il giorno prima, alle prove, era morto pure il pilota austriaco Roland Ratzenberger, nda).

S: A te personalmente  piace la formula 1?

N: Sì, ma preferisco guidare io stesso. Preferisco sondare i miei limiti e sentire l’asfalto sotto la strada. Non mi piace tanto guardare lo sport in televisione, in realtà; preferisco praticarlo. Per esempio fare jogging qui nei boschi in Germania, è molto rilassante!

Però mi piace molto il calcio, e sono un grande tifoso del Manchester United.

S: Sarai contento di questo campionato…

N: Indubbiamente, ma preferisco vincere quando tutte e 20 le squadre sono competitive, non solo 2 o 3, sai!

S: Vi piace suonare in Italia?

N: Sì, amiamo suonare qui. Saremo in Italia in tre date prossimamente: a Milano, a Roma, e a Firenze (dice i nomi in italiano, chiedendo se le ha pronunciate in modo corretto nda). Purtroppo però non ho ancora avuto la possibilità di essere turista nel tuo paese, ma la cosa buona è che quest’anno dovremmo suonarci nel weekend.

S: Sei entrato nei Saxon alla fine degli anni '80. Quali sono le tue canzoni preferite nell’epoca in cui non eri ancora un membro dei Saxon?

N: Beh, la mia preferita è  senza dubbio 747, ma anche See the light shining. Non ho mai ascoltato molto il primo album, anche se mi piace molto Backs to the wall, da Strong Arm of the Law mi piacciono hungry Again e To Hell and Back Again, da Denim and Leather le mie preferite sono Never Surrender e And The Bands Played On, e da Power and the glory la title track Power and the glory e Warrior.

S: E quali sono le nuove leve che ti piacciono di più nel metal?

N: Mi piacciono i Dragonforce, e gli Opeth…anche se non sono proprio delle nuove leve, ecco! E poi ammiro Devin Townsend.

S: Hai ancora sogni nel cassetto?

N: Penso si abbiano sempre sogni, indipendentemente da cosa si è realizzato. La mia ambizione attuale è quella di visitare molti stati, soprattutto in Sud America, col tour di Sacrific

S: L’intervista è finita, concludi pure come vuoi

N: È interessante parlare con la stampa italiana. Se state leggendo The Murder Inn vi invito a venire a sentirci in una delle date che faremo in Italia, e ad ascoltare il nostro nuovo disco. Ciao e grazie per il tempo concesso!