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Darkest Hour + Gonna fall hard + Suppression Bassano 2003
Scritto da Ezio   
Martedì 21 Ottobre 2003 18:45

Darkest Hour
+
Gonna fall hard
+
Suppression

23/10/03 La Gabbia (Bassano)

 

 

 





La prima notizia della serata, appresa durante il viaggio da Padova a Bassano, dove si trova il luogo del concerto, è che The Great Deciever non suoneranno, avendo dato forfait per non precisati motivi… e vabbè, non eravamo là per loro, ma vedere il vecchio Tomas Lindberg in azione fa sempre bene al morale. Pazienza, ci consoliamo pensando agli inevitabili mucchi umani che si creeranno sotto il palco durante la serata… eh no!! Il colpo d’occhio appena entrati nel locale non è il massimo... poca gente, resa ancora meno ai nostri occhi dalla grandezza della sala… decisamente non si parte con il piede giusto!
La serata viene aperta dai Suppression, duo grind – noise – sperimentale in cui milita anche il batterista dei Darkest Hour… hanno suonato davanti a una decina di persone, ma hanno fatto la loro figura, considerata anche la difficile digeribilità della proposta (solo basso più o meno effettato, voce e batteria con tempi convulsi e ipercinetici).
A me sono piaciuti…
Subito dopo, Venezia Hardcore in full effect: Gonna Fall Hard! Al solito, hc old school thrasheggiante (nel senso di bandana thrash, che avete capito!) potente e trascinante, corredato dall’ignorante sagacia del buon Dudu alla voce… non una delle loro serate migliori, ma solo perché il pubblico era poco e nessuno faceva il coro alla cover di Step on it… dai, andateli a vedere quando passano dalle vostre parti, che meritano assai.
Infine, le star della serata…Darkest Hour e qua si vede la professionalità. I (pochi) presenti si radunano sotto al palco, gli yankees iniziano e sfoderano uno show di gran classe, pochi cazzi, hanno suonato benone e dato spettacolo nonstante la serata “minore”… solite prese in giro dei luoghi comuni del metal (mitraglia del chitarrista alla Steve Harris, assoli interminabili e tamarri, accoppiate degli axemen – eheheh – con piede sulla spia… mi hanno riferito che di solito fanno anche la piramide umana, sto giro niente, ma insomma, si sono comportati più che egregiamente!), suoni ottimi, grande tecnica; magari l’originalità non è il loro punto forte (diciamolo, At the Gates e Dark Tranquillity hanno già detto tutto in questo campo), ma dal vivo meritano assai. E’ bello poi vedere il contrasto tra il loro look da semplici hc kid (il cantante sfoggiava anche una spilla dei Born Against, vorrei segnalare…) e il loro suono, che di hc non ha più niente… ma del resto il loro modo di stare sul palco chiarisce subito anche una certa dose di (auto)ironia, che propria del metal non è sicuro!
Gran finale con proiezione di “Attila flagello di Dio” su un megaschermo, graditissima da un gruppetto che ha recitato per i primi 20 minuti tutte le battute a memoria. Mi sfugge il senso di questo finale cinefilo, ma ringrazio sentitamente la direzione del club in ogni caso. Diego Abatantuono è quindi il vincitore morale della serata, seguito a ruota dal merchandise degli americani che sfoggiava solo magliette xs (avevano già finito tutte le altre taglie in giro per l’Europa… negli altri paesi la gente va ai concerti!) e donava un tocco di stile a chi voleva comprarsene una. Olè!