live in italy

28.03.2024
Menu Principale
Risorse
Murderletter
Nome:
Email:

 

online poker

SWFobject

Contenuto alternativo flash

È necessario aggiornare il tuo Flash Player

Get Adobe Flash player

FacebookMySpaceTwitterGoogle BookmarksLinkedinRSS Feed
NILE + Melechesh + Dew Scented + Zonaria + Darkride Treviso 2011
Scritto da Pondro   
Giovedì 21 Aprile 2011 20:01

NILE

Melechesh
+
Dew Scented
+
Zonaria
+
Darkride

28/01/2011 New Age Club - Roncade (TV)


Il New Age continua ad essere uno dei punti di riferimento per quel che riguarda la musica live (di qualsiasi genere) nel nord est italico e anche questa volta l’evento è di quelli da non perdere!
Alla calata di uno dei gruppi di punta della scena death metal attuale non si poteva mancare considerando anche la vicinanza da casa.
Purtroppo a causa di impegni personali e dell’inizio insolitamente anticipato dell’evento siamo costretti purtroppo a perderci le performance degli svizzeri Darkrise e degli svedesi Zonaria.
Dopo aver salutato un paio di facce (brutte direi…) conosciute entriamo al New Age un discreto pubblico si assiepa sotto le transenne in attesa della performance dei Death-Thrasher tedeschi Dew Scented un nome ormai consolidato del panorama europeo anche se non sono mai riusciti a spiccare il famigerato salto di qualità.
La band sul palco dimostra di saperci fare e spara sul pubblico presente alcune canzoni dalla sua ultima fatica “Invocation” pezzi ai quali fanno seguito bravi più datati da “Impact” e “Inward”.
La gente sembra apprezzare molto il combo tedesco e le facce dei musicisti sono visibilmente soddisfatte nel vedere il pogo scatenato di fronte a loro.
A fine concerto rimane la sensazione di aver assistito ad un ottima prova da parte della band al completo, ottima per scaldare gli animi in vista dei maledetti venti egiziani che da li a poco inizieranno a spirare al New Age.
Dopo gli ottimi Dew Scented tocca ai MELECHESH mantenere alta la tensione in attesa degli headliner.Ashmedi e soci si lanciano nel loro Black/Thrash metal infarcito di sonorità mediorientali con grande convinzione ed energia sciorinando i migliori pezzi della loro ultima fatica discografica “Epigenesis” uscita da poco per Nuclear Blast.
Nonostante l’impegno il pubblico però sembra seguire poco e con distrazione la performance dei nostri, io stesso fatico a seguire il loro show e dopo una manciata di canzoni mi concedo una birra in compagnia di vecchia amici nell’attesa di gustare il piatto forte della serata.
Il tempo del cambio palco ed è già tempo di immergersi nelle sabbie dell’antico Egitto tra leggende di faraoni e schivi, accompagnati dal quartetto americano.
La formazione è la stessa dell’ultima volta che sono passati in Italia ma qualcosa è cambiato Dallas Toller-Wade lascia il microfono principale (si dice per qualche problema alla voce) all’ultimo arrivato Chris Lollis (già chitarrist dei Lecherous Nocturne).
La band attacca subito con l’opener dell’ultimo disco quella Kafir che subito scatena il pubblico presente in un pogo furioso, tecnica potenza a precisione saltano (come sempre) subito all’orecchio, purtroppo i suoni non sono ottimali con la batteria che copre in parte il lavoro mostruoso delle chitarre del buon Dallas e del sempre più mastodontico Karl Sanders.
Segue a ruota Sacrifice Unto Sebek e Gorge Kollias dimostra tutta la sua maestria con una prestazione a tratti impressionante che non lascia respiro, confermandosi ancora una volta uno dei migliori drummer dell’intera scena estrema planetaria.
Il pubblico li acclama a gran voce e i nostri non si lasciano pregare sparando in faccia alla gente altre due borbate come Hittite Dung of Incantation e Permitting the Noble Dead to Descend to the Underworld.
Uno dei momenti più intensi dell’intera serata si raggiunge sulle note di 4th Arra Dagon dove la gente accompagna la band nel ritornello centrale come una vera e propria litania marciante.
La precisione e la velocità la fanno da padrone ed è impressionante vedere la facilità con la quale vengono eseguite canzoni dal notevole bagaglio tecnico come Ithiphallic, , Laying Fire Upon Apep e Lashed To The Slave Stick.
Un balzo indietro fino ai tempi di Amongst The Catacombs of Nephren Ka viene fatto con la bellissima Serpent Headed Mask che prelude al pezzo conclusivo della serata, Black Seeds Of Vengeance vero e proprio inno dei quattro faraoni americani.
Il concerto di conclude in un tripudio di applausi e ovazioni che dimostrano una volta di più come i Nile siano attualmente una delle band migliori a livello estremo insieme ad un novero di pochi altri.
Unico appunto forse la scaletta un po’ corta rispetto a concerti passati ma non si può aver tutto dala vita.
La gente pian piano lascia il locale con la consapevolezza di aver assistito davvero ad un grande concerto.


Ultimo aggiornamento Giovedì 21 Aprile 2011 20:04