live in italy

18.04.2024
Menu Principale
Risorse
Murderletter
Nome:
Email:

 

online poker

SWFobject

Contenuto alternativo flash

È necessario aggiornare il tuo Flash Player

Get Adobe Flash player

FacebookMySpaceTwitterGoogle BookmarksLinkedinRSS Feed
Recensione Aborted - Engineering The Dead
Scritto da Emperor Of Darkness   
Giovedì 12 Agosto 2010 10:07

Aborted - Engineering The Dead (Listenable Records 2001)

 

aborted-engineeringPrendendo tra le mani il cd degli Aborted la prima cosa che viene in mente è: "sarà la solita solfa", la seconda è: "il titolo non ha senso..". Posso affermare con sicurezza che, a differenza del secondo, il primo pensiero viene deluso da subito. Evitando inutili intro la band belga ci affonda senza pietà nel suo mondo di sangue, mutilazioni, orrore e morte, fatto di riff brutali, veloci e taglienti, di una batteria che continua a martellare il tempo e di una voce a tratti cavernosa e a tratti urlata, che completa egregiamente il tutto.
L'intero album è infatti una sapiente miscela brutalità e pesantezza, nella quale sono certamente i tempi veloci a fare da padrone, ma trovano anche spazio parti più lente, eseguita da dei carnefici d'eccezione, che dimostrano e confermano dopo ogni brano la loro perizia nell'usare i loro strumenti di tortura. La lunghezza delle canzoni potrebbe spaventare, facendo pensare a composizioni ripetitive e noiose, ma gli Aborted, come già detto, non sono i primi arrivati, e riescono a stupire e interessare con riff mai uguali e a volte stranamente complessi per una band brutal. Una piccola stranezza (o forse originalità?) sta nel fatto che gli onnipresenti campionamenti da film sono quasi tutti inseriti alla fine dei brani, non all'inizio. "The Holocaust Incarnate", che apre l'album, mette subito in chiaro cosa si sta per ascoltare e costituisce inoltre l'unico tentativo di testo "impegnato", infatti tratta, con la consueta dovizia di particolari gore, dei terribili esperimenti a cui erano sottoposti i prigionieri nei lager nazisti. La seconda traccia, "Nailed
Trhough Her Cunt" si apre con un campionamento lapidario che da solo riassumerebbe l'intero disco, forse l'intera "filosofia" di chi scrive questa musica, con questi testi (lascio a voi l'ascolto), continuando poi a brutalizzare l'ascoltatore. "To Roast and Grind" è un vero e proprio manifesto della band, nel titolo, nelle liriche e soprattutto nella musica. La title-track "Engineering the Dead" è un massacro lungo ben sei minuti, che esprime perfettamente tutte le capacità compositive dell'act belga. "Eructation of Carnal Artistry","Sphinctral Enthrallment" e "Skullfuck Crescendo" rafforzano il messaggio di morte e sofferenza delle canzoni precendenti, senza apportare cambiamenti di sorta. Chiude l'album "Exhuming the Infested", ottima prova che unisce velocità e lentezza, con un buon assolo prima del campionamento finale, che sembra il discorso di un killer condannato all'ergastolo che si affida a Dio.
Dal lato puramente musicale gli Aborted danno un'ottima immagine di sè,con canzoni molto buone,che li mettono un gradino sopra ad altre band, peccato che i testi siano un (skullfuck) crescendo di delirio necrofilo e gore, tali da far precipitare la considerazione per questi ottimi musicisti.
Come ogni lavoro di questo genere però, anche questo album sarà ascoltato ed apprezzato solo da poche affezionate persone, mentre gli altri lo troveranno solo un'accozzaglia di urla e rumore. Peccato.

8+/10

Web: www.goremageddon.be

Lineup:
Gurgloroth Sven - vocals
Niek - guitar
Christophe - guitar
Koen - bass
Frank - drums

Tracklist:
1.  The Holocaust Incarnate
2.  Nailed Through Her Cunt
3.  To Roast & Grind
4.  Engineering The Dead
5.  Eructations Of Carnal Artistry
6.  Sphinctral Enthrallment
7.  Skullfuck Crescendo
8.  Exhuming The Infested