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Recensione Annotation of an autopsy - II The Reign of Darkness
Scritto da Stefano   
Giovedì 17 Febbraio 2011 09:22

ANNOTATIONS OF AN AUTOPSY - II THE REIGN OF DARKNESS (Nuclear Blast - 2010)

Il 2010 vede gli inglesi Annotations of An Autopsy partorire la loro seconda terrificante prova in studio (e primo con la Nuclear Blast): The Reign of Darkness.
Entrati nei radar della musica estrema con l'EP Welcome to Sludge City e con il successivo full lenght (Before the Throne of Infection - 2008), gli AOAA presentano già un songwriting convincente e sonorità che ricordano totem della musica estrema come i Morbid Angel e i Nile (ma non mi sentirei di escludere il groove e le profondità paludose degli Obituary, passaggi di Six Feet Under e certi rimandi ai Behemoth), senza però seguirne pedissequamente lo stile compositivo. In altre parole, si posizionano come dei metaforici "nani" sulle spalle dei giganti del passato. 
Composto da 9 tracce più due strumentali (una posta come intro e l'altra come intermezzo), The Reign Of Darkness gioca molto sulle atmosfere luciferine e asfissianti di canzoni possenti ma strutturate su tempi medio-lenti (estremamente avvolgente è la conclusiva Into The Black Slumber). Le accelerazioni ci sono, i blast-beat e le parti di doppia non sono aborriti, anzi... ma è proprio quando queste classiche componenti "veloci" vengono a mancare, che esce la bestia dormiente... lenta, pachidermica ma inesorabile. Il tutto condito da un growling cavernoso e secco, che limita gli scarti allo scream vetriolico in pochissimi episodi (Portrait of Souls per esempio) e viene aiutato, in Bone Crown, dalla presenza di Erik Rutan (Hate Eternal etc).
Il groove delle canzoni fornisce spunti per ascolti ripetuti, non limitando la composizione a sfoggi di mera velocità, e non è raro trovarsi a schiacciare il tasto PLAY alla fine del disco per poterne riassaporare la macabra malignità dei brani.
La produzione è buona, pulita e potente quanto basta ma non plastificata, riuscendo a trasmettere quel lerciume ed ombrosità che ci si aspetta da un gruppo dedito al death metal.
Non stiamo parlando di un gruppo che rivoluzionerà il death metal, ma sicuramente ha composto (con qualche ingenuità e parti in cui il songwriting dovrà maturare ancora) un disco capace di lasciarsi ascoltare con piacere.

VOTO: 7,5/10

website: www.myspace.com/annotationsofanautopsy

Lineup:
"Sewer Mouth" Steve Regan - voce
Don Jones - chitarra
Nath Applegate - basso
Neil Hayward - batteria

Tracklist:
1. And So it Begins... 01:09
2. In Snakes I Bathe 03:51
3. Born Dead 03:31
4. Bone Crown 03:31 (w/Erik Rutan)
5. Emptiness 04:11
6. Catastrophic Hybridization 05:51
7. VII: The Horror, The Destruction... 02:30
8. Impale the Sun 03:54
9. Portrait of Souls 03:33
10. Cryogenica 05:09
11. Into the Black Slumber 08:23