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Recensione Amorphis - Elegy
Scritto da Shinoko   
Sabato 14 Agosto 2010 19:46

Amorphis - Elegy (Nuclear Blast 1996)

 

Amorphis-ElegyRegistrato ai Sunlight Studios di Stoccolma e pubblicato nel 1996 dalla Relapse Records, è il quinto album della band finlandese che stupisce ancora una volta. Elegy sembra segnare un punto di svolta nella maturità del gruppo.
I testi sono stati scritti traendo ispirazione dalla maestosità del Kalentelar, testo che raccoglie 700 poemi e ballate basati sulle tradizioni finniche, una volta trasmesse soltanto oralmente. I testi, interamente scritti dai membri della band, sono brevi ma intensi.
Gli stili vocali sono due: clean e growl, presenti quasi in egual misura. Due sono anche i cantanti: Tomi Koivusaari e Pasi Koskinen, quest'ultimo voce principale. Sempre molto accentuati i riff, che donano all'album una linea melodica molto marcata. Gli elementi del rock anni '70 si fanno sentire molto di più rispetto a quello che è l'altro album più conosciuto del gruppo finlandese, Tales from the thousand lakes, in cui la vana doom era più marcata. Esa Holopainen aggiunge inoltre effetti psichedelici e fa largo uso del wah. Le tastiere non stanno certo sullo sfondo e sembrano assumere in alcuni pezzi il ruolo di strumento leader.
I cambiamenti, che non fanno paura alla band, non tolgono nulla alle atmosfere che rimangono inconfondibilmente "amorfe"!

L'album si apre con Better Unborn e con quasi un minuto contrassegnato dal sitar elettrico e da atmosfere arabeggianti. Il pezzo è caratterizzato da riff ripetuti e una melodia molto carica, come quasi tutti i pezzi dell'abum. La voce è in growl soltanto all'inizio, per il resto è in clean. La chitarra principale non è distorta, ma è contrassegnata da un ampio utilizzo del wah; è inoltre accompagnata molto spesso dalle tastiere. Il testo è molto crudo e diretto, come si può intuire dal titolo.
In Against widows growl e clean si alternano. Anche qui la chitarra principale non è distorta. Dopo un inizio tranquillo, doppia cassa e growl segnano la rottura della pace, uno stacco netto che serve da introduzione a un testo che parla di come il diavolo sposò una vedova, la quale sposò due volte la tomba.
The Oprhan è un pezzo strutturalmente complesso e psichedelico. Le atmosfere create da tastiera e chitarra all'inizio sono molto tranquille e suggestive, la voce è totalmente pulita e in qualche modo anch'essa psichedelica. Dopo due minuti le chitarre vengono leggermente distorte, ma le testiere contribuiscono per ora a mantenere un alone di "inconsistenza". A tre minuti e venti l'atmosfera si fa più rockeggiante e le testiere sono molto meno presenti. A tre minuti e cinquanta il ritmo subisce un'impennata, non brusca, e le chitarre segnano una melodia molto accentuata. In chiusura tornano anche le tastiere, con le quali si conclude il pezzo.
On rich and poor è un pezzo molto melodico e incalzante. Growl e clean si passano il testimone dopo le prime tre strofe e dopo la metà del pezzo. Il testo narra di fatti antichi, molto legati alla natura e al legame dell'uomo con quest'ultima; compare anche un Dio, ma sicuramente non inteso nel senso delle culture religiose dei nostri tempi. I riff sono molto coinvolgenti, il ritmo è andante senza cedimenti.
My Kantele è presente in due versioni e testimonia la maturità musicale del gruppo. L'undicesima traccia è acustica, bellissima. Nella prima versione che si ascolta nell'album il ritmo è sempre piuttosto contenuto, growl e clean si alternano, si sente l'atmosfera folk (oltre che nel testo, nei cori).Due pezzi estremamente straordinari.
Cares è un caso particolare. In principio è psichedelica con tratti folk. Solita alternanza tra growl e clean, chitarra e tastiere sempre presenti in maniera notevole. Quando stiamo per giungere a due minuti e mezzo ecco comparire un inserto dance, subito seguito da una chitarra molto anni '70. Ancora devo capire cosa ci fa lì quel piccolo inserto.
Anche in Song for the troubled one si alternano tratti psichedelici e rockeggianti. Questa volta il pezzo è dominato dal growl.
Weeper on the shore è caratterizzata da tratti con chitarra acustica e clean che si alternano a una chitarre elettrica leggermente distorta e growl, il tutto unito dalle tastiere. Dopo un assolo di Holopainen, il pezzo è lascito agli strumenti che disegnano una melodia tranquilla, che chiude con un altro assolo di Esa e un'atmosfera rock anni '70.
Elegy: il pezzo principale dell'album a mio avviso, una vera e propria elegia, come dice il titolo stesso. Si apre con il piano, al quale si aggiungono in successione chitarra, basso e batteria. La voce è in clean ed è struggente, accompagnata da leggeri cori, da un accordo di chitarra e tastiere, in simultanea, appassionato e tormentato. Anche nel minuto cantato in growl l'atmosfera è angosciante e melanconica. La chiusura è confusa come in un sogno, come nel distacco da qualcosa di vitale.
Relief è un pezzo strumentale. La chitarra di Esa è indiscutibilmente la padrona della scena: non è distorta, non è cattiva, ma è melodica e dinamica. E' accompagnata dalle immancabili tastiere a dalla seconda chitarra. Non si può inoltre non sentire il wah.

9,5/10

Web: www.amorphis.net & Forum Fan Club Italiano

Lineup:
Tomi Koivusaari - Voce, chitarra acustica, tamburino
Esa Holopainen - Chitarra principale, chitarra acustica, sitar
Olli-Pekka Laine - Basso
Kim Rantala - Tastiere e Chordian
Pekka Kasari - Batteria
Pasi Koskinen - Voce principale

Tracklist:
01. Better unborn 05:52
02. Against widows 04:06
03. The orphan 05:17
04. On rich and poor 05:19
05. My kantele 05:02
06. Cares 04:29
07. Song of the troubled one 04:08
08. Weeper on the shore 04:52
09. Elegy 07:21
10. Relief 04:09
11. My kantele (acoustic reprise) 05:55