live in italy

19.04.2024
Menu Principale
Risorse
Murderletter
Nome:
Email:

 

online poker

SWFobject

Contenuto alternativo flash

È necessario aggiornare il tuo Flash Player

Get Adobe Flash player

FacebookMySpaceTwitterGoogle BookmarksLinkedinRSS Feed
Intervista Peter Tägtgren (Hypocrisy/PAIN) 2011
Scritto da Stefano & Skan   
Domenica 16 Ottobre 2011 21:24

INTERVISTA AI PAIN - UFO (BRUNICO) 15/10/2011

L'iperattivo Peter Tägtgren arriva in Italia con i suoi PAIN e fa anche una fermata all'UFO di Brunico. Potevamo mancare? Neanche per idea. L'occasione per parlare con uno dei più rinomati producer e musicisti del death (ma diciamolo, del metal in generale) è qualcosa di raro e noi siamo pronti.

Ecco a voi il resoconto della chiaccherata con un disponibile e gentilissimo Peter.

TMI: Benvenuto a TheMurderInn. Sicuramente non ti serve, ma per favore presenta te e i PAIN ai nostri lettori.

PETER: Beh, non so... (risate)... sono Peter dei PAIN, suono la chitarra e canto... e... che dire... che genere suoniamo? Non saprei, molti stili differenti in uno. Non ho idea, veramente.

TMI: Come sta andando il tour? E com'è la risposta del pubblico?

PETER: Molto bene, in Italia è più lento ma penso che dobbiamo lavorarci sopra ("rimboccarci le maniche") ma i fans erano la e questa è la cosa più importante.

TMI: Incominciamo a parlare del nuovo Cd "You Only Live Twice". Come avevi immaginato il nuovo Cd quando hai iniziato a registrarlo?

PETER: Non ho mai un'immagine, l'idea di nulla, incomincio a scrivere canzoni fino ad avere circa 15 canzoni e poi scelgo le 10 migliori e poi qualunque cosa succeda, succede... beh, per me, avevo qualche idea, volevo che diventasse leggermente più pesante ma, guarda, il prossimo album potrebbe essere un album di musica dance/disco, non so (sogghigna).

TMI: Hai operato in maniera diversa per questo Cd (YOLT) rispetto al precedente Cynic Paradise (del 2008)?

PETER: Abbiamo scritto di più sulla chitarra che sulle tastiere e questo cambia le cose, lo fa diventare più riff-driven (letteralmente, guidato dai riff).

TMI: Quando ho ascoltato la title-track dell'album, la prima cosa che mi è saltata all'orecchio è la melodia iniziale che suona molto vicina a cose fatte da Ennio Morricone... è vero? è casuale?

PETER: Si, potrebbe essere. un pochino. è accidentale questa melodia, ma posso capirlo, visto che ho visto "Il Buono, Il Brutto ed il Cattivo" migliaia di volte e probabilmente mi è rimasto qualcosa nel cervello, ma non mi sono messo in mente di comporre la canzone in quella maniera.

TMI: Parlando dei testi. Che tipo di sentimenti ci sono dietro? C'è un tema che li lega?

PETER: No, non c'è un tema principale. Ci sono tante storie per le varie canzoni, come, per esempio, You Only Live Twice è sul non essere felici con la tua vita e vorresti avere una seconda chance, una nuova vita che va nella direzione giusta invece che quella sbagliata. Dirty Woman è su.. beh.. è sulle donne, su come possono "prendere per il culo/prendere in giro" i ragazzi abbassandosi le mutande... (sogghigna)... è un pochino come l'asino e la carota. Perciò ci sono storie diverse dietro ciascuna canzone.

TMI: I video (Dirty Woman e The Great Pretender nda) hanno qualcosa in comune, la presenza di un coniglio bianco e di un gorilla. Perchè?

PETER: Perchè no? (sogghigna)

TMI: Buona risposta.

PETER: I video non dovrebbero essere così fottutamente seri, sono stupidi, almeno che non si hanno 2 milioni di euro per fare sto video. Ma se non li hai, allora cerchi di fare dei short-movie (cortometraggi) che facciano ridere le persone... od odiarli.

TMI: Sicuramente fanno sorridere... ma non capisco perchè il gorilla uccide il coniglio...

PETER: Già, già, lo capirai nel secondo video...

TMI: Sei il leader degli Hipocrisy (e vorrei farti delle domande a proposito in seguito) e dei PAIN. Componi senza pensare per chi stai scrivendo o componi qualcosa che poi va a naturalmente nei PAIN o negli Hypocrisy.

PETER: Si, principalmente, mi metto nell'idea che devo scrivere qualcosa per i PAIN o per gli Hypocrisy ed è più semplice essere influenzati per scrivere un brano e poi dirigersi verso uno o verso l'altro.

TMI: Trovi difficoltà nel settare la tua mente quando devi comporre per PAIN e Hypocrisy allora?

PAIN: No, ci metto l'anima in ciascun album che faccio, perciò quando uno è finito hai bisogno di una pausa perchè sei completamente svuotato. Ma poi succede qualcosa e... sai io scrivono una quantità enorme di riff ed altro e lo salvo nel mio computer e poi quando è tempo di andare a creare il disco, è semplice andare a riascoltarsi le cose registrate e metterle insieme e così via e non ci metto un mese per comporlo, ma anni... con le idee che provengono da qualunque parte.

TMI: Un collage?

PETER: Si... e poi le devi mettere insieme e farlo diventare un buon disco.

TMI: Questo album è stato composto interamente da te e dal tuo "batterista live". Trovi molto più semplice lavorare da solo o preferisci una sorta di democrazia?

PETER: Diciamo che... (pausa)... sono una specie di nazista (ridacchia). Sai, i PAIN sono miei e faccio le cose come voglio, ma quando bisogna comporre per gli Hypocrisy, allora c'è più democrazia. Con i PAIN è più... (ghigna)... Mussolini, sai? (ridacchia)... Sono io.

TMI: è più semplice produrre e mixare le tue musiche rispetto a quelle delle altre persone o secondo te è più una cosa soggettiva ed un processo di autocritica quando sei in studio a lavorare sule tue cose?

PETER: Quando lavori sulle tue cose, beh, è molto più confuso, c'è troppa carne al fuoco ("balls in the air" nella versione di Peter) perchè devi suonare, produrre, deci mixare... quando hai un gruppo, loro hanno già la musica e la suonano e tu devi solo spingerli a farla il meglio possibile.

TMI: Bene, tempo di Hypocrisy. La Nuclear Blast Records ha appena pubblicato il vostro nuovo DVD "Hell Over Sofia". Cosa ne pensi di questo DVD e, inoltre, dei vostri 20 anni di attività?

PETER: Sai, volevamo fare un vero DVD, perchè non ne abbiamo mai fatto uno, persino quello a Wacken non era veramente pianificato e poi è successo... ma quello era nel 1997, sai, era ora di avere un buon concerto live, con un buon sound e ci sono anche molti documentari, bonus; il documentario da 90minuti... che include parti di documentario sul Sud America, sulla storia della band e poi lo show. Ci sono diverse cose buone al suo interno, ne sono fiero.

TMI: Non ti senti vecchio?

PETER: Si, un pò (ridacchia)... ma non qua (mettendosi la mano sul petto), solo qua (indicandosi la faccia), non nell'anima... (ridacchia)

TMI: Cosa ti ricordi dei tuoi primi giorni negli Hypocrisy (la The Rest In Pain-era). Hai qualche rimpianto, qualcosa che avresti voluto fare?

PETER: Si, ovvio, è sempre così... intendiamoci, per il primo album volevo un suono migliore, una performance migliore da parte di tutti... ma non potevamo, non eravamo così bravi. Penso, sai, non voglio guardare indietro, voglio sempre guardare avanti e cercare di fare ogni volta le cose meglio.

TMI: L'ultimo album dei Hypocrisy è "A Taste of Extreme Divinity". Cosa ci possiamo aspettare dal futuro?

PETER: Non ne ho la minima idea. Sempre la stessa storia, ho un pugno di riff, idee che registro sul Pc e poi le lascio. Non so, andremo a fare dei festival e se faremo un tour prima o dopo il disco, non so ancora.

TMI: Quando sarà il momento, lo sapremo...

PETER: Si, si, esatto. Non voglio promettere niente o guardare avanti a questo... voglio "vivere alla giornata".

TMI: Molte delle liriche vertono su sci-fi, alieni... vorrei sapere: perchè continuare a produrre Cd, DVDs, quando nel 2012 la terra sarà distrutta? Non è una perdita di tempo?

PETER: (ridacchia)

TMI: Bene. Ultime domande. Quali sono i futuri progetti in materia di registrazione...?

PETER: Sarò impegnato con molte produzioni dopo questo tour, fino più o meno a marzo, metà anno sarò impegnato in studio a produrre, ad esempio il nuovo disco dei Sabaton ed altre cose. Bisogna vedere cosa arriva, potremmo andare in Cina con i PAIN e spero anche in Giappone. E nel corso dell'estate cercherò di fare più festival possibile.

TMI: Qual'è il tuo rapporto con internet? Downloading e via dicendo...

PETER: Il porno! questa è la risposta... (ridacchia). No, internet è un bene ed un male, un bene per la promozione, ma è un male per le case discografiche e per i musicisti perchè le persone scaricano ma, in fin dei conti, vai fuori con i tour, fai un pò di soldi e vendi un pò di magliette... devi accettare il fatto, devi seguire la corrente non puoi andare contro...

TMI: Conosci la scena metal italiana? Cosa ne pensi?

PETER: Non conosco moltissimo, un pochino, ma non così tanto, veramente. So che ci sono molte buone band la fuori, sai, che vengono dall'Italia... ma non conosco la scena in Italia.

TMI: Sei un affermato musicista e produttore. Quali consigli ti sentiresti di dare alle nuove generazioni di band?

PETER: Seguite il vostro cuore, continuate a scrivere e suonare e scrivere e suonare... è quello che noi facciamo. Penso che si può solo migliorare. Bisogna sempre e solo progredire.

TMI: Bene, l'intervista è finita. Grazie ancora per la gentilezza e puoi dire quello che vuoi i nostri lettori ed ai fan.

PETER: Spero che la gente apprezzerà il concerto che facciamo qua oggi e spero che possiamo andare un pò più a Sud la prossima volta, e fare un pò di festival la prossima estate, così che altra gente si godrà il nuovo album.

 

Ultimo aggiornamento Martedì 28 Febbraio 2012 12:03