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Intervista Sakis (Rotting Christ) 2013
Scritto da Stefano   
Domenica 03 Marzo 2013 22:15

TheMurderInn, nella mia persona, ha il piacere di fare una piacevolissima chiaccherata con Sakis dei Rotting Christ in occasione della pubblicazione del nuovissimo disco della band: KATA TON DAIMONA EAYTOY. Non posso che sottolineare la disponibilità di Sakis sia per aver risposto alle mie molteplici domande, sia per aver mantenuto la parola data (rilasciarmi un’intervista) quando abbiamo collaborato per la stesura della mini-monografia apparsa mesi fa sempre sul TheMurderinn.

Ma non perdiamo altro tempo e partiamo…

STEFANO - 1. Ciao Sakis. Benvenuto su TheMurderInn. Siamo molto contenti di intervistare te ed i Rotting Christ. Una nostra piccola tradizione è lasciare spazio al musicista per una breve introduzione. A te non serve, ma ti lascio la parola.

SAKIS - 1. Grazie. Sono Sakis per conto dei Rotting Christ, sono il cantante e, logicamente, anche responsabile delle chitarre per il gruppo.

STEFANO - 2. Fra pochi giorni pubblicherete il nuovo album (che segue Aealo del 2010). Cosa è cambiato in questi tre anni e quale è stato il percorso che ha portato alla crezione di KATA TON DAIMONA EAYTOY?

SAKIS - 2. Si, è cambiato molto, abbiamo fatto un pò di tour ma per me... ho cercato molto in me stesso se avessi qualcosa da dire alla gente... mi piace questo processo di meditazione quando sto per scrivere delle nuove canzoni. Sono rimasto quasi un anno in meditazione per scoprire se avevo qualcosa da comunicare... ho trovato qualcosa e ho sentito diverse vibrazioni e sono arrivato a quest'album che, secondo me, è l'album più apocrifo da quando la band è nata.

STEFANO - 3. Ho sentito l'album intero su Rock Hard Greece e ho trovato che è un Cd totalmente "Rotting Christ". Il trademark è estremamente presente. Che sentimenti/sensazioni volevi esprimere con questo disco?

SAKIS - 3. (Attimo di pausa) I sentimenti più oscuri, volevo approfondire questo oscuro lato apocrifo ed occulto, non volevo qualcosa, come dire, non volevo scrivere qualcosa di allegro/felice, volevo espandere questo sentimento mistico ed apocrifo che ha sempre contraddistinto la band dagli inizi e dopo molta ricerca e un sacco di meditazione penso, ma è una mia opinione personale, di essere riuscito a creare il nostro album più oscuro.

STEFANO - 4. Una differenza che salta subito all'orecchio fra questo ed il precedente Aealo è la seguente, tanto Aealo era un disco totalmente ellenico quanto questo KATA... è un lavoro più etnico/multiculturale nella sua ispirazione.  Cosa ne pensi? Spero di essermi spiegato...

SAKIS - 4. Ho capito, ho capito e sono completamente d'accordo con te! Il precedente album era molto greco/ellenico, ma questo è decisamente multiculturale, questa è la differenza maggiore fra i due dischi. Logico, musicalmente c'è una certa differenza, mi spiego: questo disco ha una migliore produzione ed un migliore mixing ma di queste cose non mi importa moltissimo, quello che mi interessa è quello che dici te - il primo era caratterizzato fortemente dall'essere un album "greco", questo invece è un album multiculturale.

STEFANO - 5. Ci potresti parlare un pò dei testi di KATA TON DAIMONA EAYTOY ??

SAKIS - 5. KTDE è un viaggio all'interno della conoscenza delle antiche civiltà e all'interno dell'occultismo che scaturisce da ognuna di esse, ci sono riferimenti alle antiche civiltà degli Inca e dei Maya fino ad arrivare agli antichi greci e alle popolazioni slave. Alcune vecchie maledizioni possono essere udite qua e la nel disco e tutto questo va a formare il puzzle multiculturale che caratterizza questo KTDE.

STEFANO - 6. Mancano pochi giorni alla pubblicazione. Puoi farci da guida all'interno del disco? Ci sono connessioni fra le canzoni?

SAKIS - 6. Connessioni.. no, non ci sono connessioni in verità, sai, come ho detto prima, questo KTDE è un disco multiculturale con tantissimi riferimenti nelle antiche civiltà perciò non posso certo dire che è un concept album. Ci sono 10 canzoni differenti che raccontano 10 storie differenti... per esempio in Yumen-Xibalba si tratta dei Maya e dell'aldilà, mentre se ascolti Cine iubeşte şi lasă si tratta delle leggende Rumene/Trasnilvane. Ogni canzon è qualcosa di differente. Vi invito in questo viaggio nel passato che ho creato per voi.

STEFANO - 7. Secondo me c'è un forte collegamento fra gli ultimi dischi (Theogonia - Aealo - KTDE). Sia musicalmente, sia come atmosfere. Cosa ne pensi?

SAKIS - 7. Si, è vero. Molte persone hanno considerato questi tre album come una trilogia. Dopo Theogonia, secondo me, i Rotting Christ sono cambiati molto e, sempre secondo me, hanno creato i loro album più "soulful" [evito di tradurre questa parola che è perfetta, ndA], album migliori. Hanno raggiunto una differente fan base, persone che apprezzano molto ciò che stiamo facendo e io sono estremamente fiero quando, ad esempio, considerano i nostri ultimi tre album come i nostri migliori album di sempre. Questo significa che la band è ancora viva ed attiva.

STEFANO - 8. Il suono di questo KTDE è molto più possente e definito di Aealo. Avete dato più spazio alle chitarre? Ti sei concentrato più su questo aspetto che sull'arrangiamento etc.?

SAKIS - 8. No, no. Metto la stessa attenzione a ciascuno strumento, maggiormente alle chitarre perché sono queste lo strumento principale del metal ma questo volta, la persona che ha curato il mixing (Jens Borgen - responsabile del suono dei Paradise Lost, Amon Amarth, Opeth...) ha lavorato duro per creare qualcosa di unico, qualcosa di molto buono per le chitarre, per questo se ascolti le chitarre sono molto più potenti.

STEFANO - 9. Come è stato lavorare con Jens Borgen?

SAKIS - 9. è stata una buona esperienza per me visto che è una persona molto preparata e ha aiutato molto nella creazione del suono finale di questo disco.

STEFANO - 10. Hai lavorato con moltissimi produttori (Andy Classen, XY...), ma nell'ultima decade sei sempre stato te a produrre i dischi dei Rotting Christ. Perchè questa scelta?

SAKIS - 10. Perchè ho imparato il lavoro. Volevo creare qualcosa al 100% Rotting Christ. Non dimenticare che provengo da una generazione il cui motto era "Do It Yourself", perciò ho cercato di fare sempre da me e sono molto fiero di essere nella posizione di poter produrre  i miei album. Sono totalmente, al 100%, soddisfatto con me stesso e anche quando ci sono problemi, di tanto in tanto, non posso lamentarmi perchè ho fatto io l'errore. Sai? Ripeto: sono realmente molto soddisfato e continuerò a farlo per i Rotting Christ.

STEFANO - 11. State entrando nel 25 anno di attività. Non tanti gruppi arrivano a questo traguardo rimanendo così freschi ed ispirati come voi. Il tuo segreto?

SAKIS -11. Il mio segreto? (Pausa di silenzio) Forse essere me stesso. Sono una sorta di guerriero, combatto per un ideale, non so quale ideale sia, ma amo combattere per esso e non smetterò mai nella mia vita. Per me il metal è fondamentale e ho una missione qua: suonare e combattere per il metal, perciò questa missione, questa fede, mi tiene vivo anche se ho dovuto affrontare molti problemi per tenere vivo il nome. Così, forse, il mio grandissimo amore per la musica e per il metal mi tiene vivo.

STEFANO - 12. Una tua opinione sulla scena estrema: In 25 anni hai visto molte scene nascere e morire...

SAKIS - 12. Non le scene, i trend! Sai, quando c'è un trend, prima o poi muore. Succedono tantissime cose... ma l'unica cosa costante è il vero spirito metal underground e spero possa restare in vita anche nel futuro.

STEFANO - 13. Vorrei addentrarmi in un tema più "personale" se possibile. So che è un discorso lungo... ma puoi dirci brevemente cosa è per te il "satanismo"? Come lo esprimi in musica?

SAKIS - 13. Hai ragione amico mio, è una lunga conversazione. Per me il satanismo è qualcosa di estremamente personale ed esoterico. Devo essere sincero, è difficile esprimerlo in una conversazione. Non ho mai detto che i Rotting Christ sono una band satanica, anzi, secondo me i Rotting Christ sono una band anti-religiosa. Un'attitudine che abbiamo dall'inizio... e anche se la gente ci vede come una band satanista, non posso essere d'accordo con questa definizione; logicamente ci sono indizi che rimandano a certi aspetti satanisti/occultisti o altre cose strane nei primi dischi, ma posso affermare senza problemi che i Rotting Christ sono una band che è decisamente molto più che solo Satana.
Ma, come detto, è qualcosa di molto esoterico questo tema e non voglio addentrarmi più di tanto.

STEFANO - 14.  Ritorniamo in territorio strettamente musicale. Quali sono i piani per il prossimo futuro? Celebrate i 25 anni di attività?

SAKIS - 14. No, nessun programma speciale. Faremo diversi tour, ma non celebreremo i 25 anni di attività. No,  personalmente non mi piace festeggiare, il più importante evento futuro sarà ritornare on the road e suonare in ogni posto in cui ci sia un metalhead, perciò preparatevi per il nostro arrivo in tutto il mondo!

STEFANO - 15. Avete suonato alcuni show con la vecchia formazione. Ce ne puoi parlare?

SAKIS - 15. Devo dire che è stato molto bello, abbiamo fatto questi show perchè rispettiamo la nostra storia e in ogni caso è bello avere l'opportunità di suonare in questi eventi... e siamo molto contenti della reazione positiva della gente; perciò sono fiducioso per creare un tour di questo tipo in futur visto che ci piace suonare queste canzoni dei primi tre album.

STEFANO - 16. Come sarà la setlist dei prossimi concerti? Incentrata sui nuovi brani o più sui vecchi successi?

SAKIS - 16. No, no. Sarà un best of. Non ci concentreremo solo sul nuovo materiale. Suoneremo un pò di canzoni, logico, ma siamo una band con 12 album e 25 anni di storia, perciò puoi immaginare che la setlist includerà canzoni da tutti gli album.

STEFANO - 17. Siamo quasi alla fine Sakis. Cosa ci puoi dire dell'underground italiano?

SAKIS - 17. Ci sono diverse band, ma io sono rimasto ai vecchi gruppi come Bulldozer... ma ci sono tantissimi newcomers (che non voglio nominare perché ne dimenticherei sicurmente qualcuno e non vorrei). Penso che in Italia ci siano diverse buone band, ma secondo me dovreste spingere molto di più la realtà underground... perchè sono molto preparati (chi frequenta l'underground), così quando suoni in Italia le persone conoscono TUTTO del metal ma... ma non sono così tante, questo è l'unico problema che ho quando si suona in Italia. Vorrei vedere più gente, vorrei vedere molta più gente coinvolta nello spirito del metal underground... e sono abbastanza sicuro che voi italiani lo farete, perché vi considero come fratelli e, più o meno, condividiamo la stessa storia perciò, finchè non ci incontriamo la prossima volta, tenete vivo lo spirito!

STEFANO - 18. Alcuni consigli per i newcomers?

SAKIS - 18. Consigli? Non avere grandi sogni! Quando formate una band, suonate solo per il gusto di suonare e non per essere famosi, perchèquando incominci a comportarti così , più o meno perderai la tua attitudine e tutto. Suonate a volumi impossibili, nel nome di Satana (risatina ndA), nel nome del metal, e prima o poi qualcosa di meglio verrà fuori.

STEFANO - 19. Grazie per l'onestà! Non molti musicisti sono stati così sinceri e diretti, ma questo era...

SAKIS - 19. La verità!

STEFANO - 20. Bene, siamo arrivati alla fine dell'intervista. Grazie mille per la pazienza e la gentilezza. Hai spazio e tempo per dire quello che vuoi ai fan italiani!

SAKIS - 20. Fratelli e sorelle italiani, finché non ci incontriamo la prossima volta, tenete lo spirito vivo e NON SERVIAM

STEFANO - Grazie mille Sakis.

SAKIS - Grazie a te my friend.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 04 Maggio 2016 15:58