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Intervista Ride The Sky
Scritto da The Somberlain   
Venerdì 01 Ottobre 2010 14:01

Intervista Ride The Sky

RideTheSky

 

19 Giugno 2007
Ecco tornare sulle scene il grande Uli Kusch, talentuoso batterista il cui curriculum comprende, tra gli altri, Helloween, Gamma Ray, Rage, Masterplan, Holy Moses, Sinner etc, con un nuovo gruppo, i Ride The Sky, e un nuovo album che uscirà a breve. Questo è quello che ci ha raccontato.

 

Somberlain : Bene, Uli, ci vuoi raccontare come si sono formati i Ride The Sky e come è nato “New Protection”?

Uli : Ho lasciato i Masterplan a fine settembre, e non avevo ancora in mente cosa fare, così ho iniziato a contattare un po’ di gente. Un mese dopo mi ha contattato Bjorn (Jansson, già voce dei Tears of Anger, ndS), chiedendomi di suonare con lui nella sua band. Dopo aver contattato anche suo fratello, Benny, che è anche produttore, abbiamo messo in piedi i Ride The Sky. Abbiamo registrato una demo e ci siamo accasati presso la Nuclear Blast. Abbiamo notato subito che stavamo realizzando qualcosa di più grande del previsto. All’inizio di dicembre la line-up era completa, e a metà maggio abbiamo finito di registrare il disco.

Somberlain : Sei soddisfatto del disco?

Uli : Sì, molto soddisfatto, anche perché siamo stati tutti coinvolti nel songwriting, è stato un lavoro di squadra. Sono molto contento sia dell’artwork, sia dei suoni, sia dell’ordine delle canzoni.

Somberlain : Immagina di parlare con una persona che non conosce nulla di questo album. Cosa gli diresti?

Uli : Gli direi - Hey, man, hai trovato un disco interessante, “colorito” (ha detto proprio così, ndS), sinfonico, che non punta solo verso un’ unica direzione…compralo!

Somberlain : Puoi dirci qualcosa riguardo i testi?

Uli : Sì. Dunque, i testi riguardano varie tematiche. “New Protection” ad esempio parla della situazione climatica, del fatto che qualcosa va cambiato, per ottenere una nuova protezione appunto. “Silent War” riguarda un altro problema: la guerra è sempre dietro l’angolo, mentre “The Prince Of Darkness” è un testo di fantasia. Anche “Black Cloud” riprende l’argomento del clima. I testi sono di fantasia, ma possono essere interpretati anche come spunti di riflessione, possono far aprire gli occhi su vari problemi attuali. Ad ogni modo l’interpretazione è libera.

Somberlain : Tutti i musicisti dei Ride The Sky hanno una grande esperienza e suonano o hanno suonato in altri gruppi. Dobbiamo considerare i Ride The Sky come una vera band o come un semplice side-project?

Uli : Mmm, penso di avere in parte già risposto a questa domanda con la prima, comunque ti posso dire che i Ride The Sky sono un vero gruppo. Anche se alcuni musicisti sono coinvolti in altre bands, stiamo tutti focalizzando la nostra attenzione sui R.T.S.

Somberlain : Quindi avete intenzione di promuovere il disco con un toru dal vivo?

Uli : Sì, andremo in tour coi Sonata Arctica e con gli Epica: suoneremo in Italia a novembre.

Somberlain : C’è una canzone in particolare che rappresenta meglio delle altre i Ride The Sky?

Uli : E’ difficile scegliere una canzone sola che rappresenti al meglio un gruppo…puoi farlo, ma si ha sempre l’impressione che manchi qualcosa. Comunque sul myspace ci sono 4 canzoni che rappresentano in un certo senso la musica dei Ride The Sky.

Somberlain : Se non fossi un membro del gruppo, troveresti qualcosa da cambiare nel disco?

Uli : Ci penso un po’, mi dai qualche secondo? Quando fai un disco ci sono moltissime cose che devi scegliere. Personalmente in “New Protection” non c’è qualcosa che cambierei, magari adesso preferirei che alcune canzoni fossero più corte, magari cambierei qualche fill di batteria, ma in fondo va bene così.

Somberlain : Tu hai suonato in alcune delle più importanti power metal bands: quali erano le tue influenze quando hai iniziato a suonare, e quali sono le tue influenze oggi?

Uli : Ho iniziato a suonare nei primi anni ’80. Il primo disco che comprai fu “Dynasty” dei Kiss, nel ’79. Allora io suonavo in una cover band dei Credence Clearwater Revival. Dal 1983 al 1989 si può dire che sono diventato un metallaro. Ascoltavo praticamente di tutto, dagli Europe agli Slayer, Megadeth, Manowar, Dio, Iron Maiden, Accept…e sono stato influenzato anche come batterista da questi gruppi, mentre oggi mi ispirano anche il rock alternativo e il pop. Ad esempio l’ultimo cd che ho comprato è uno dei Muse.

Somberlain : Tu rappresenti il terzo gruppo che ho intervistato. Gli altri due sono Angra e Sonata Arctica. Cosa ne pensi di questi due gruppi?

Uli : I Sonata Arctica sono abbastanza bravi. All’inizio mi ricordavano troppo gli Helloween, ma ora hanno di più una propria identità. Per quanto riguarda gli Angra, anche loro sono un gruppo che mi piace.

Somberlain : Bene Uli, l’intervista è finita, vuoi aggiungere qualcosa?

Uli : Sì, vorrei dire a coloro che sono scettici per il nome (in effetti Ride The Sky non solo non brilla per fantasia, ma ricorda molto da vicino gli Helloween, soprattutto vista la passata militanza nel gruppo power del batterista, e questo potrebbe far nascere equivoci-paragoni troppo azzardati. ndS), che non dovrebbero esserlo, perché questo è un album fresco, vario e ben realizzato.