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Blackfield - Treviso aprile 2011
Scritto da Stefano   
Giovedì 02 Giugno 2011 16:30

BLACKFIELD + North Atlantic Oscillation (New Age Club TV - 2011)

Non ho timore di affermarlo, quello fra New Age Club (e le sue proposte musicali) e TheMurderInn è un rapporto privilegiato... il piacere di andare a Treviso a vedere i gruppi che il New Age Club porta nel Veneto è sempre altissimo e il tutto accolto da uno degli stage più caldi del Nord-Est italiano.
La primavera 2011 vede i Blackfield calcare le assi del palco di Roncade e, visto l'avvenimento, quella vecchia sagoma di CJ ed il sottoscritto ci rimbocchiamo le maniche, facciamo il pieno e partiamo alla volta del New Age. Viaggio insolitamente senza nessun tipo di inconveniente (!!!) e abbastanza tempo per sederci, mangiare un boccone e cazzeggiare nell'attesa del gruppo.
Il pubblico è già in fila quando ci presentiamo all'entrata ed è interessante vedere quanto variegato è: un misto fra metallari e classici progster, insieme a esponenti vari ed eventuali di un panorama musicale ampio.
Ma smettiamo di tergiversare e passiamo al concerto, che promette di essere una bomba.
Aprono le danze i North Atlantic Oscillation provenienti dalla Scozia. Urgh, catalogati come post-progressive rock con influenze elettroniche, i ragazzi dei N.A.O ci sommergono di canzoni che hanno praticamente tutte lo stesso inizio, uno svolgimento pressochè uguale e, incredibile, quasi tutte non hanno una fine. Sarà che io della definizione progressive sono particolarmente scadente (conto sulle dita di una mano monca i gruppi prog che ascolto...), ma non credo che l'essere incompiuto sia una delle caratteristiche principali. Snob? Rompicazzo? Solito insoddisfatto? Tre si, anche se sul primo ho delle riserve. Non cambia il fatto che al mio palato questi North Atlantic Oscillation risultano troppo poppy, troppo indie e abbastanza noiosi. Il colpo d'ala lo danno solo con la canzone di chiusura, la migliore di tutto il set... e siamo a livelli di mera sufficienza. 
Chiudo questa tirata contro i N.A.O passando all'attrazione principale della serata: i Blackfield. 
Logicamente l'attesa è tutta per il chitarrista/cantante Steven Wilson (Porcupine Tree), visto il carisma che emana ed il suo indiscusso pedigree, ma non si possono togliere gli occhi dall'orribile giacca al neon di Aviv Geffen, talentuoso chitarrista, compositore e cantante israeliano e perfetto sparring partner per Steven. La band è nel background, ma si fa sentire con un sound realmente compatto, ma che riesce a portare a vette d'eccellenza il miscuglio di malinconia, sentimenti forti e melodia creato dalla musica dei Blackfield. Punti deboli? Nessuno! Concerto praticamente perfetto. Le riserve potevano essere nella capacità, in sede live, di riproporre le melodie agrodolci, i chorus o il generale mood (quasi grunge, se mi passate il termine) dei dischi, ebbene: le melodie sono praticamente inalterate, supporte persino da un sound più "cattivo" che su disco; i chorus sono da brividi, con 4 (!!!) persone che creano armonie vocali perfette e i duetti fra Steven e Aviv sono ineccepibili; infine il mood... beh, ma vi servono ancora delle lodi? Non siete stufi. Bene, accontentatevi.
La discografia non è amplissima (3 album - di cui uno appena pubblicato) e perciò la band pesca a piene mani nei due dischi e non si esime dal gettare in pasto alla folla anche stralci del nuovo disco. Ognuno dei presenti può ritenersi soddisfatto e dalle espressioni che si sono viste uscendo, direi che il compito dei Blackfield è stato svolto senza problemi.
In chiusura cosa si può dire? I Blackfield sono tutt'altro che un side-project, hanno vita breve ma la qualità è indubbia. Meritano di essere ascoltati.

Ultimo aggiornamento Venerdì 03 Giugno 2011 15:03