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Recensione Amorphis - Silent Waters
Scritto da Stefano   
Sabato 14 Agosto 2010 19:52

Amorphis - Silent Waters (Nuclear Blast 2007)

 

Amorphis-SilentWaters

Gli Amorphis sono tornati, viva gli Amorphis. Con una formazione stabile dopo l'ultimo Ecplise (buon album di ritorno ad una matrice più dura), i Nostri mettono all'opera la loro enorme forza compositiva per creare un album che è un passo (se non due) avanti rispetto ad Eclipse stesso
(possiamo mettere "Her Alone" come traccia che più unisce i due nuovi album del gruppo, con il suo riff cesellato, pianoforte come contrafforte e clean vocals toccanti).
Coordinate seguite: Kalevala nei testi (come nel passato) e una matrice hard rock - leggermente psichedelica nella musica (diciamo che si situa, in diverse occasioni, ai bei tempi di Tuonela). Esa e Tomi K. sfoderano riff molto carichi emotivamente, perciò il complesso delle canzoni è caldo ed emozionante, come da tradizione dei finladesi. Il "nuovo" cantante, Tomi Joutsen, riesce nella prova di migliorare nettamente la sua performance, usando range vocali molto intensi e melodici (con tonalità malinconiche) e anche un growl profondo, "sentito" e perfettamente inserito nel contesto.
Ma passiamo alle canzoni, mix fra parti provenienti da Tuonela, come accennato, e da Elegy (per certi afflati folk che lo pervadono - si veda l'ampio uso di chitarre acustiche, pianoforte e le atmosfere sognanti).
L'album, però, si apre in maniera spiazzante, con una traccia rock'n'death ("Weaving The Incantation", canzone sentita in anteprima su DINATV mesi fa) con aggressive growling vocals e un andamento che rimanda a The Castaway (Tales from the Thousand Lakes non è distante, sentitevi molti intro delle canzoni affidati al pianoforte, spesso sparring-partner delle chitarre).
Dopo questo inizio possente e "tutto forza" (seguito a ruota dalla seconda traccia "A Servant", molto hard-rock nel suo incedere e con break molto belli), il disco scopre le sue carte ed Esa fa valere nuovamente il suo amore per i Pink-Floyd, per le sonorità settantiniane e le strutture semplici ma ricercate (si notino spesso gli incroci fra l'acustica e l'elettrica).
Il duo "Enigma" - "Shaman" e la finale "Black River" (molto Dire Straits nel suo inizio) uniscono sonorità acusticheggianti (che molto fanno risentire nelle vostre casse quella "My Kantele - acoustic reprise" di Elegy) e parti di pianoforte, con sonorità un pò da West Coast anni '60-'70.
Ultimo elemento da notare è l'uso decisamente intelligente dell'elettronica (come da tradizione).
In definitiva... non si può che urlare di nuovo... Gli Amorphis son tornati, viva gli Amorphis.

GIUDIZIO:
Un gran bel disco. I dischi storici (Tales..., Elegy e Tuonela) rimangono un gradino più in la, anche per affettività, ma dietro c'è sicuramente questo
Silent Waters... ottimo disco di quella band che in finlandia ha, ormai e a ragione, raggiunto lo status immortale di rock classico.

8,5/10

Website: www.kingfooentertainment.fi/subsites/amorphis/main.php

Lineup:
Tomi Joutsen - Clean and Death Vocals
Tomi Koivusaari - Rhythm Guitar
Esa Holopainen - Lead Guitar
Niclas Etelävuori - Bass
Santeri Kallio - Keyboards
Jan Rechberger - Drums

Tracklist:
1.
Wave of Incantation
2.
A Servant
3.
Silent Waters
4.
Towards and Against
5.
I of Crimson Blood
6.
Her Alone
7.
Enigma
8.
Shaman
9.
The White Swan
10.
Black River