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Recensione Amorphis - Magic & Mayhem
Scritto da Stefano   
Martedì 28 Settembre 2010 15:37

Amorphis - Magic & Mayhem ( Nuclear Blast 2010)

 

Amorphis-MagicAndMayhem

La compilation Magic&Mayhem è, senza ombra di dubbio, la diretta conseguenza delle dichiarazioni rilasciate nelle interviste del nuovissimo DVD (e, bando all'orgoglio, anche quelle trapelate nella chiaccherata/intervista rilasciata prima della data milanese del 2009): i vecchi classici, quelli che hanno emozionato schiere di fan e portato la band a questi livelli, non erano propriamente stati ideati in quel modo e, seppur risultati vincenti, non erano quello che la band voleva o cercava. Ragion per cui ecco Esa&Co. prendere la strada difficile e ri-approcciare "gli intoccabili" e fornire nuovo smalto in base alla sensibilità odierna.
Solo così si può spiegare la riproposizione di colonne portanti dell'Amorphis sound come Tales From The Thousand Lakes, Elegy e alcune oscure perle del periodo The Karelian Isthmus.
L'operazione "lifting 2010" dona esplosività a brani che il tempo aveva suggellato come immortali, ma il sound oscuro ed irrequieto degli originali ha contribuito al loro status di "leggenda".
Dove i "vuoti musicali" delle precedenti versioni richiamavano distese brulle e sconfinate, in Magic&Mayhem sono riempiti da un sound corposo e lucido, vibrante di effettistica dei synth e partiture chitarristiche di rinforzo.
Il risultato finale lascia, nello stesso tempo, perplessi e incuriositi. La perplessità nasce da scelte leggermente discutibili, come certe partiture di tastiere o passaggi che smorzano l'effetto catartico dei brani originali, facendo perdere quell'urgenza e irruenza che strutturavano le canzoni dei nineties. La curiosità sta in certe situazioni e nell'immediatezza melodica che sosteneva brani che, nel 1994, vagavano nei territori del doom-death metal.
La distanza che si pone fra le oscure perle di The Karelian Isthmus (ad es. Exile of Sons... o Sign From The Northern Side) e le versioni "anabolizzate" del 2010 è enorme. Lo scontro fra titani che si instaura fra i brani di Tales From The Thousand Lakes e le ri-registrazioni di Magic&Mayhem è acceso e unicamente Drowned Maid (con Koivusaari alle growling vocals, per la prima volta dal 1997) spicca nella sua esuberanza melodica; mentre gli Amorphis 2010 perdono il confronto con Black Winter Day, brano ostico da approcciare e "azzoppato" da un assolo di tastiere freddo e altre piccole grandi differenze.
I brani di Elegy vengono riproposti, ma le strutture più moderne e attuali degli originali risentono meno delle nuove registrazioni (ma My Kantele, che mischia ineditamente l'acustica e l'elettrica, è un piccolo gioiello).
Un sopracciglio dubbioso si alza sempre nel momento in cui parte Light My Fire, seppur la versione di Magic&Mayhem è superiore per appeal melodico alla precedente. In ogni caso, è proprio una cover sbagliata.
Un giudizio oggettivo del Cd è difficile da dare.
I vecchi fan rimarranno stupiti dell'approccio moderno, che mette una patina di lucentezza, esuberanza melodica e un sound bombastico all'ordito, storpiando quel senso di intoccabilità che i classici avevano; le nuove leve del metal apprezzeranno, trovando nel disco qualcosa a cui ricollegarsi con la loro esperienza musicale.

s.v.

web: www.amorphis.net

Lineup:
Tomi Joutsen | vocals
Tomi Koivusaari | guitar
Esa Holopainen | guitar
Jan Rechberger | drums
Niclas Etelävuori | bass
Santeri Kallio| keyboard

Tracklist:
1. Magic&Mayhem
2. Vulgar Necrolatry
3. Into Hiding
4. Black Winter Day
5. On Rich And Poor
6. Exile of Sons Uisliu
7. The Castaway
8. Song Of The Troubled One
9. Sign From The North Side
10. Drowned Maid
11. Against Widows
12. My Kantele
13. Light My Fire

Ultimo aggiornamento Mercoledì 06 Ottobre 2010 20:19