live in italy

19.03.2024
Menu Principale
Risorse
Murderletter
Nome:
Email:

 

online poker

SWFobject

Contenuto alternativo flash

È necessario aggiornare il tuo Flash Player

Get Adobe Flash player

FacebookMySpaceTwitterGoogle BookmarksLinkedinRSS Feed
Intervista Amaseffer
Scritto da Underdestroy   
Venerdì 01 Ottobre 2010 11:57

Intervista Amaseffer

Amaseffer

 

Maggio 2008
Un'altra intervista interessante per TheMurderInn.it!!!
Si tratta di una band israeliana dedita ad un progressive metal molto personale..Il loro "Slaves For Life" tratta argomenti difficili ma che stanno molto a cuore a chi è nato nella loro terra, come l'esodo e la religione..
Sentiamo un po' cosa ci raccontano di loro !!

Underdestroy: Ciao ragazzi! Per favore presentatevi ai nostri lettori!!

Erez: Ciao a tutti, bene, “Slaves for life” è il nostro primo capitolo della trilogia di album che raccontano la storia biblica di Mosè e l’Esodo dall’Egitto. L’intero album non è come l’album tradizionale che ti aspetteresti di ascoltare, è più come un film ma senza le immagini. Aspettatevi di ascoltare un elemento molto forte di una partitura da colonna sonora creata dalle composizioni dell’intera filarmonica. Poiché la storia è nell’antico Egitto aspettatevi di ascoltare forti motivi mediorientali fatti dal complesso arabico e tutto ciò noi lo abbiamo avvolto con elementi heavy rock. Nell’album troverete anche scene vere recitate da attori con testi dalla vecchia lingua della Bibbia chiamato Aramaico.

Underdestroy: Potete dirci qualcosa sulla scena metal di Israele?

Hanan: Ad essere onesti noi non siamo nella scena metal israeliana, è maggiormente roba estrema come death, grind, black metal, doom etc. Si, di sicuro abbiamo anche rock progressivo e la scena metal che si sta ingrandendo e si ingrandisce con band che hanno del buon potenziale ma abbiamo bisogno di più tempo per questo. La cosa buona è che sempre più band israeliane sono sotto contratto con etichette internazionali e questo significa che i musicisti di Israele hanno molto da offrire.

Underdestroy: E’ difficile per voi fare musica estrema in una zona pericolosa?

Hanan: No, affatto, al contrario, scrivere musica è un buon modo per fuggire da tutti gli eventi quotidiani nell’atmosfera bollente del Medioriente e noi troviamo che contribuire alla musica dacché questo santuario della musica e dell’arte si riflette su un livello molto alto.

Underdestroy: Dimmi qualcosa sulle liriche…Qual è il significato religioso della vostra musica?

Yuval: Poiché ci stiamo occupando di un concept biblico è ovvio che tutte le liriche saranno incentrate su quello. Non stiamo predicando per una visione religiosa e cercare di portare indietro gli atei al porto sicuro del Signore, stiamo solo raccontando la storia e gli eventi nella misura in cui accaddero nel nostro unico modo.

Underdestroy: Nella vostra musica possiamo sentire molte influenze etniche. È un’espressione della cultura israeliana

Yuval: siamo tutti cresciuti qui a Israele e crescere a Israele significa che sei esposto ad una miscela piena di colore di culture e la nostra musica è un riflesso di ciò. Non è solo una miscela di musica orientale ma anche di occidentale e mediterranea. Tutti gli elementi etnici e orientali sono stati scritti per una ragione e cioè noi stiamo cercando di essere il più autentici possibile e restare veri per il nostro concept. Di sicuro, crescere nel Medioriente ci ha aiutato in questo perché è una parte integrante della nostra cultura.

Underdestroy: Potete considerarvi una band progressive metal?

Erez: Non ci consideriamo come qualcosa in termini di generi musicali. Di sicuro la nostra musica è influenzata da una vasta varietà di suoni e stili ma non è necessariamente uno specifico. Un sacco di persone in tutto il mondo ci contattano dicendo che non siamo nemmeno nel metal ma gli Amaseffer sono così diversi da qualunque altra cosa loro conoscano e questo è esattamente ciò a cui abbiamo mirato: toccare l’anima delle persone con la nostra musica. Evitando di essere raffigurati come una band progressive metal è un’importante priorità per noi e ciò perché la nostra musica è così versatile. Non vogliamo dare alla nostra musica alcun titolo o alcun tipo di genere. Scriviamo la musica dalle scene che vediamo nelle nostre visioni. Cerchiamo di concentrarci sul sensazione e sull’atmosfera della “scena” che stiamo suonando ciò che stiamo provando. Perciò, la nostra musica è così orientata alla “colonna sonora”. Poiché trattiamo di un concept così tanto profondo nel nostro album e gli eventi che ebbero luogo e cambiarono le pagine della storia per sempre, è stato per noi una vera stella guida, qualcosa che ci ha portato in un viaggio ad ogni momento  a cui abbiamo lavorato su questo album. Una cosa è certa, noi non spendiamo energia cercando di dare alla nostra musica un genere specifico o un titolo. Se una chitarra tipo flamenco suona invia le giuste emozioni in una parte specifica, la inseriremo. Se un doppio basso veloce sta suonando e un forte riff di chitarra ci porta dove vogliamo? Che così sia. Se un pianoforte lieve e un solo di violoncello stanno commuovendo, così è sul CD. Noi non smettiamo di pensare “ehi non è abbastanza progressive” o, “facciamolo come le altre band lo fanno”, al contrario, lo vediamo come dei compositori contemporanei maggiormente messi in trappola di quanto potrebbe succedere a loro: non essere originali e freschi nel nostro unico modo.

Underdestroy: Nell’album “Slaves for life” c’è qualcosa che mi rimanda ai Dream Theater, agli Stratovarius, e ai Therion, pensi che io abbia ragione?

Yuval : Per niente!!! Gli Amaseffer non stanno cercando di essere come nessuna di queste band che hai menzionato. Siamo certi al 100% che la prima volta che le persone ascolteranno “Slaves for life” sentiranno qualcosa di completamente nuovo e fresco.

Underdestroy: Vi piace suonare dal vivo, o preferite suonare in studio?

Erez : Amiamo suonare dal vivo e lo faremo al momento giusto. Il lavoro di studio è ciò che facciamo tutto il giorno da quando componiamo colonne sonore, ma suonare dal vivo ha una speciale magia.

Underdestroy: Pensate di venire in Europa in tour?

Erez : Si certo verremo ma non al momento. Suoneremo dal vivo ma vogliamo farlo solo quando la terza parte della trilogia sarà uscita e poi metteremo su uno spettacolo di grande produzione, più come un musical, con le scene dell’album recitate da attori sul palco, e tra le canzoni, proprio come nell’album. Anche tutta l’intera filarmonica sul palco. Questa sarà una produzione enorme.

Underdestroy:Nel vostro album ci sono molti artisti ospiti. Avete trovato dei problemi per entrare il contatto con loro?

Erez :No affatto, una volta dicemmo loro di cosa trattava tutto e tutti ci hanno ricontattato, così per noi è stato ok.

Underdestroy: Qual è il significato di “Slaves for life”?

Hanan: Questo titolo è stato scelto perché volevamo enfatizzare i duri tempi e il periodo di schiavitù degli Ebrei per il Faraone 3500 anni fa. Non avevano speranza, nessun futuro, solo schiavitù. I bambini crescevano come schiavi, così nasci, vivi e muori come uno schiavo! E da quella prospettiva abbiamo dato il titolo “Slaves for life”.

Underdestroy: Qual è il vostro miglior augurio?

Erez: Stare in salute e vivere la vita nell’onore e nella dignità!

Underdestroy: Questa è l’ultima domanda per voi…Potete dire qualunque cosa volete ai nostri lettori…

Yuval: Non importa cosa fai, ciò che importa è COME lo fai. Siate fieri di ciò che fate, restate in piedi dietro le vostre parole, fatti, credete in voi, e fate ciò che voi ritenete giusto. Non portate rancore; non sprecate la vostra energia in rabbia e odio. Fate uscire energia positiva – ed ecco cos’è che avrete indietro.

Underdestroy: Grazie a voi. Speriamo di vederci un giorno.