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Down - Majano 2014
Scritto da Stefano   
Mercoledì 13 Agosto 2014 09:06

Iniziamo dai fatti basilari e spiegati velocemente:
- concerto Down a Majano il giorno 11.08.2014. Organizzazione ottima, tanti stand con cibo e bere. Palco grande e ben posizionato. Nessuna lamentela per l'organizzazione.
- tempo di merda.
- da troppo tempo era mancata la presenza dello Chief Staff (ahahah) di TheMurderInn al gran completo agli eventi live. Un evento che, probabilmente, ha superato d'importanza quello dei Down. 
- tempo di merda.

Il concerto prevede due gruppi d'apertura locali e poi, come piatto principale, l'esibizione gratuita dei Down. Aprono le danze i Fake Idols. Si sbattono, suonano e ci mettono energia. Non riescono a prendermi, ma non capisco il motivo. Vedo l'impegno ed il loro divertimento, non sento il mio... di divertimento. Apprezzabile che ce l'hanno messa tutta ed il pubblico era anche abbastanza numeroso. 
Seguono i WarFare. Anche questi ragazzi sono toccati dal fuoco sacro dell'esibizione prima dei Down, ma, come sopra, il loro divertimento non riesce a far breccia con me. Le canzoni, per quanto furiose, con assoli e ritmiche, non mi dicono molto. Il genere? Un metal moderno che, per quanto digrigni i denti e mostri i muscoli, non sa bene dove andare. 
Alla fine arrivano i Down. Il tempo, fino a quel momento clemente, decide improvvisamente di cambiare opinione ed incomincia a venire giù tanta di quell'acqua da farti passare la voglia di restare in mezzo al fango. Ovviamente i vostri report di TMI non mollano la posizione e si beccano acqua a secchiate (come tantissimi del pubblico che attende Phil&Co. con ovazioni e grida). 
La band di New Orleans sale sul palco e trova ad aspettarla un pubblico bagnato ma estremamente caloroso. Dopo una partenza "falsa" a causa della strumentazione che fa le bizze, la band incomincia a sparare le proprie cartucce (iniziando con una bomba come Eyes Of The South - peccato la pioggia incessante che fa star fermo il pubblico). Le canzoni degli ultimi EP (Witchtripper, Conjure, Hogshead/Dogshead, We Knew Him Well) sono buone ma non hanno quel qualcosa che le rende pari a pezzi storici come Lifer, Hail The Leaf, la superba Stone The Crow o la conclusiva Bury Me In Smoke
Quando suonano, i Down mostrano di essere di una categoria superiore... peccato che perdano molto tempo a chiacchierare con il pubblico. Tagliando i classici monologhi di Phil (ironico e simpatico come non si vedeva da molto tempo), la band americana avrebbe potuto fare qualche pezzo in più. 
I suoni? All'inizio erano impastati e non si capiva molto di quanto stava succedendo sul palco, ma in poco hanno trovato la quadratura del cerchio e sono venuti fuori bene.
Il finale con Bury Me In Smoke è l'occasione per festeggiare il concerto ed i Down fanno il loro classico scambio di strumenti e ringraziano il pubblico presente. Per l'occasione vengono invitati sul palco, oltre a manager/roadie, anche qualcuno dello staff di Majano. 

Il concerto finisce all'asciutto (sembra ironia ma è così) e la band si congeda. Al pubblico rimane la felicità di aver visto i Down sul palco, di aver sentito delle canzoni che, pian piano, si stanno avvicinando all'immortalità ed aver visto la band in un contesto da festival ma in versione familiare.
Al critico che c'è in me rimane il dubbio di un'esibizione con il freno a mano tirato (per quanto buona) e di essersi adagiati, per questo concerto, sul carisma di Phil Anselmo per poter tirare il fiato e non prendersi freddo.
In ogni caso dico una cosa: i Down sono da vedere. Punto.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 13 Agosto 2014 09:07