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Intervista Gorgoroth
Scritto da Stefano   
Venerdì 01 Ottobre 2010 13:48

Intervista Gorgoroth

Gorgoroth

 

Dicembre 2009
E dopo la lunga chiacchierata con Infernus prima della fine del processo, ora vi proponiamo ciò che ci ha detto lo scorso dicembre. Lo troviamo loquace come sempre, forse un pochino meno, am comunque sempre ben disponibile a raccontarci qualcosa dei progetti del Gorgoroth e fermo nelle sue posizioni riguardo ad alcune questioni...

 

Stefano : Ciao e grazie per l’intervista!!Tanto per riscaldarci puoi parlarci della nuova line up dei Gorgoroth e del nuovo album “Quantos Possunt Ad Satanitatem Trahunt”?

Infernus: Ciao!Allora siamo Infernus, Tormentor, Pest, Tomas Asklund e Frank Watkins aka Boeddel. Quantos Possunt Ad Satanitatem Trahunt è già uscito e quindi credo che non ci sia bisogno di altre introduizioni.

Stefano: Le nuove canzoni sono più melodiche e con un uso maggiore di mid-tempos. Questa potrebbe essere una svolta per alcuni dei vostri vecchi fans visto che erano abituati ad un riffing furioso. Ci sono dei motivi particolari per questo cambiamento?

Infernus: Direi che non sbagli e che la risposta comunque è no, non c’è un motivo in particolare.Niente a parte la necessità di essere onesto con me stesso e con coloro che stanno dietro tutto questo. Non ho mai pensato che una parte del mio dovere fosse di trattenermi con tutti.Che ti piaccia o no.Lo stesso vale per il pubblico.E’ una cosa importante.

Stefano: Questo disco ha molte influenze, dal thrash metal fino ad un attitudine molto più rock ’n roll del passato. In che parte la nuova scena black metal ha influenzato il vostro stile e le registrazioni di Quantos Possunt Ad Satanitatem Trahunt?

Infernus: Non sono daccordo con te sulla presenza di una qualche attitudine rock ’n roll in alcune parti dell’album. Questa è un ’attidtudine da cui tento di tenermi lontano, e ho scelto di credere che non ho niente in comune con nessuno che ci si identifichi. Per quanto riguarda la seconda domanda, è molto semplice. Niente di ciò che tu dici abbia sulla nuova scena black metal ha colpito il nostro stile e le registrazioni dell’album. La chiave di lettura per capirlo risiede nella concentrazione e nell’isolamento. Abbiamo tenuto il naso nei nostri affari e siamo stati abbastanza tranquilli, credo che sia facile a questo punto dire che non ci sia stato influenza di alcun genere.

Stefano: In Quantos Possunt Ad Satanitatem Trahunt sembra ci sia una maggiore connessione tra la musica e la voce di Pest.E’ stato lui il primo cantante che t’è venuto in mente dopo la separazione dai cofondatori Gaahal e King? C’è un concept nell’album?

Infernus: Hehe, Pest era l’uomo giusto per questo lavoro, e questo è il motivo per cui l’ho scelto per primo, sia nel 1995 che ora.

Stefano: Tormentor è alla fine ritornato nella line-up. E’ più democratico ora il song writing o lo sarà nel futuro?

Infernus: L’intenzione è che mi aiuti nel songwriting per il prossimo album, a cui sto già lavorando.Come avverà esattamente questo cambiamento è presto per dirlo. Spero che riuscirà a fare una o due canzoni presto ed in maniera perfetta!

Stefano: Come descriveresti il tuo stile e il tuo approccio musicale?

Infernus: Onestamente preferisco non descriverlo con parole. Le azioni parleranno finchè saremo attivi nei tour e nelle registrazioni, questo è tutto.

Stefano: Per coloro che ingiro stanno tentando di emulare i vostri suoni di chitarra, quale consiglio puoi dare? In particolare, cosa vi portate in tour?

Infernus: Non gli darò nessun consiglio. Credo e spero che il mio suono di chitarra resti mio, e che gli altri sia meglio che ne trovino uno loro eprsonale, da soli. Questo per tutto il black metal. E non voglio insegnare a nessuno come usare il proprio equipaggiamento. Andando in tour negli anni ho usato una grande varietà di cose. Ora ho l’endorsement della jackson, mesa/boogie e un pugno di altre ditte. Come Seymour Duncan e  Dean Markley e li apprezzo parecchio.

Stefano: Cosa ti ha attratto di queste particolari chitarre?

Infernus: Mi piacciono le jackson soprattutto per la loro suonabilità.

Stefano: Ti porti anche molti pedali in tour?

Infernus: No, non lo faccio.

Stefano: In studio ti ritrovi a sperimentare un sacco di cose? Oppure preferisci un setup predefinito?

Infernus: Dipende dai risultati che vogliamo ottenere. Ogni sessione in studio è differente, e ho smpre in mente come andare avanti con qualcosa, come spingere un po’ oppure di portare le cose in una direzione differente da prima.

Stefano: Quando entri in studio provi un qualche senso di sollievo per esserti preso una pausa dai tour?

Infernus: Non direi. Non abbiamo mai girato in tour così tanto. Devo dire che mi diverto in entrambi i casi in modi diversi.Almeno finchè dovremo lavorare in qualche modo ad un livello prefessionale e le cose funzioneranno bene senza troppi problemi. Questo è ovviamente più facile oggi visto che abbiamo il completo controllo sulla parte produttiva e sul nuovo album, essendo in grado di focalizzare e lavorare più duramente. Nessuno resiro. I colori sono ancora brillanti e i sensi affilati, yeah!

Stefano: Grazie per la tua gentilezza. Stammi bene!Non serviam

Infernus: Grazie a te!