DREAM THEATER+Opeth+Bigelf+Unexpet
(29/10/2009 Progressive Nation - Bologna)

Il Progressive Nation arriva alla sua tappa bolognese offrendo del prog metal/rock un po’ in tutte le salse ma soprattutto portando al Futur Show di Bologna dei mostri sacri come i Dream Theater.
La serata viene aperta da due band semi sconosciute (almeno a me) come Unexpeth e Bigelf, purtroppo ammetto di non essere riuscito a vedere le loro esibisioni nella loro interezza ma comunque mi pare che entrambe le realtà abbiano prodotto sonorità a cavallo tra metal progressivo e rock anni settanta, interessanti ma non riesco a dare un giudizio completo sulle loro esibizioni.
La serata arriva nella sua parte più sostanziosa con gli ormai lanciatissimi Opeth che offrono una prestazione precisa, senza sbavature, forse mostrando un po’ troppo la loro vena acustica mentre molti, compreso il sottoscritto, avrebbero preferito qualche brano death prog in più, ad esempio ha lasciato un po’ l’amaro in bocca l’esclusione dalla selist di un brano come Bleak. Comunque la band svedese conferma quanto di buono dimostrato negli ultimi anni proponendo brani storici come “Windowpane”, “Deliverance”, “Leper affinity” e anche materiale più recente come “Lotus eater” tutte eseguite con una  tecnica perfetta con un Mikael Akerfeldt decisamente in palla con le sue melodie che passano con una facilità estrema da melodie delicatissime al growl più violento. Mikael Akerfeldt si dimostra anche un buon intrattenitore con le sue continue battutine e aneddoti.  Gran bella prova quella degli Opeth, una band che sinceramnete non si merita la pioggia di critiche arrivate dopo le esibizioni ai festival milanesi dei mesi scorsi, una band che sinceramente spero di rivedere da headliner al più presto.

Setlist:

1. Windowpane
2. The lotus eater
3. Reveire/harlequin forest
4. April ethereal
5. The leper affinity
6. Deliverance
7. Hex omega

SIGE by Kubik-Rubik.de

Arriva il momento dei Dream Theater e l’attesa sale, un telone copre i preparativi del palco, ma dopo quasi mezz’ora di soundcheck ecco che i 5 del teatro dei sogni si svelano al pubblico ( 1500, forse 2000 i presenti…non di più) e si parte subito con la nuova “Black clouds & silver linings”, molto bene eseguita ma la mia attenzione va sistematicamente sulla batteria di Mike Portnoy che occupa quasi la metà del palco. Si va avanti tra tecnicismi di Petrucci (strepitoso nei momenti solisti), la precisione di Portnoy, la genialità di Rudess alla tastiera (che ci regala anche una “Romagna Mia” tra le risate generali) e la timbrica acutissima e a tratti romantica di James Labrie che nei momenti più prog delle varie canzoni sparisce nel retro placo per lasciar la scena ai suoi compagni. La scaletta, forse un po’ striminzita, tenta comunque di proporre tutta la più che ventennale storia della band con pezzi come:  Erotomania, Voices, Forsaken e Take the time, la sciando spesso e volentieri gli spettatori a bocca aperta estasiati da cotanta bravura tecnica, pure io che sicuramente non sono uno dei loro più grandi ammiratori devo ammettere che ci sanno dannatamente fare. Lo show un po’ a sorpresa finisce dopo solo un’ora e venticinque minuti circa, in barba a chi pensava che avrebbero suonato per più di due ore ma non importa, lo spettacolo è stato all’altezza delle loro fama e ce ne possiamo tornare a casa più che soddisfatti ed anche questa volta ho potuto vedere all’opera un pezzetto di storia del metal.

Setlist:

1. A Nightmare To Remember
2. The Mirror
3. Lie
4. Prophets of War
5. Wither
6. Rudess solo: romagna mia
7. The Dance of Eternity
8. One Last Time
9. The Spirit Carries On
10. In The Name Of God
11. The Count Of Tuscany

SIGE by Kubik-Rubik.de